Concorso RI.U.SO 01 – Riqualificazione “Ex Cava di Pomice” e Sistema Energetico Integrato – Isola di Lipari (ME)

Concorso RI.U.SO 01 – Riqualificazione “Ex Cava di Pomice” e Sistema Energetico Integrato – Isola di Lipari (ME)

Selezionato tra i 15 migliori progetti su 350 presentati Capogruppo del progetto Arch. Massimiliano Pardi

Roma (RM) – Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori con ANCE, LEGAMBIENTE – 26 maggio 2012 Bando per la selezione di Progetti e Realizzazioni per la Rigenerazione Urbana Sostenibile (RI.U.SO 01). Riqualificazione “Ex Cava di Pomice” e Sistema Energetico Integrato Isola di Lipari (ME); 

Nella parte nord-orientale dell’isola troviamo una delle cave dismesse dell’isola di Lipari. L’idea progettuale si è sviluppata considerando i vecchi processi produttivi e le relative strutture.
Il progetto prevede il recupero degli ex edifici industriali e dei pontili esistenti, oltre alla realizzazione di alcuni nuovi edifici per lo sfruttamento dell’energia geotermica.
Il recupero delle costruzioni abbandonate porta alla riconversione funzionale del complesso che si affaccia direttamente sul mare. Qui è prevista una Stazione Talassoterapica che utilizzerà l’acqua di mare a ciclo aperto, mentre per le volumetrie poste più in alto rispetto alle prime, si prevede una Stazione Termale con acqua dolce a ciclo chiuso.
La realizzazione di queste strutture consentirebbe il prolungamento della stagione turistica su tutto l’arco dell’anno, contribuendo a migliorare la situazione economica delle comunità isolane.
I pontili esistenti saranno ristrutturati e coperti con pannelli fotovoltaici; al disotto dei pontili verranno collocate pompe galleggianti a pistone, che permetteranno di pompare l’acqua fino al deposito senza consumare energia elettrica.
Sul fondo del mare, tra i pali dei pontili, saranno collocate turbine ad asse verticale o orizzontale che produrranno energia elettrica sfruttando le correnti.
I nuovi edifici saranno piccole centrali elettriche, riproducibili anche sulle altre isole dell’arcipelago. Il progetto di tali costruzioni si ispira alle caratteristiche morfologiche del forno esterno (furnu) presente nella casa tradizionale eoliana. Dai dati preliminari risultano disponibili, nelle differenti isole, molteplici siti che offrono, a profondità limitate, sorgenti geotermiche costituite da rocce sufficientemente calde a profondità tra 100 e 200 metri.
In passato sono state condotte prospezioni finalizzate all’utilizzo delle risorse geotermiche, ad elevata entalpia (ENI, ENEL). Con questa tipologia di perforazione si ottiene il prelievo di vapore ad alta temperatura, ma tali tecnologie sono sofisticate, a causa delle caratteristiche di aggressività chimica dei fluidi sgorganti. In alternativa il nostro progetto prevede l’uso di un pozzo di prelievo, isolato rispetto al terreno, con flusso d’acqua a circuito chiuso, che si trasforma in vapore percorrendo in discesa e risalita il pozzo stesso.
Si prevede di utilizzare la sorgente geotermica a media entalpia per produrre contemporaneamente acqua calda (dolce a circuito chiuso, reintegrata con un dissalatore MED) destinata ad alimentare il centro di cure termali ed acqua di mare calda per alimentare il centro di cure talassoterapiche recuperando le strutture industriali dismesse esistenti.
I fabbisogni energetici sono stati stimati valutando le volumetrie degli edifici della Stazione Termale e della Stazione Talassoterapica.
Il condizionamento delle strutture utilizzerà direttamente il calore geotermico e, d’estate, un refrigeratore ad assorbimento. Sono previste piscine interne a temperatura costante di 35 °C nella zona termale e nella zona talassoterapica, oltre a piscine esterne.
Il processo di dissalazione a distillazione multistadio (MED) fornisce la prestazione necessaria.

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