Concorso di Idee di Via Palestro a Rio Marina memoria, paesaggio e futuro: il nostro progetto di riqualificazione pensato e progettato da Massimiliano Pardi e Valentina Tosi
Dall’Analisi Storica alla Progettazione Contemporanea
L’analisi della storia mineraria di Rio Marina e delle sue infrastrutture ha fornito ispirazione per il nostro progetto, che si pone l’obiettivo di reinterpretare il patrimonio industriale in chiave contemporanea. Quattro elementi centrali – l’acqua, le Decauville, le teleferiche, e il materiale estrattivo e i suoi scarti – sono stati trasformati in strumenti per creare connessioni visive, percorsi narrativi e spazi di socialità.
I binari Decauville: Percorsi e Arredo Urbano
I binari Decauville sono stati rielaborati per dar vita a percorsi pedonali e ciclabili che seguono i tracciati storici. Questi percorsi sono arricchiti con pergole, panchine e dehors per i locali, trasformandoli in spazi di relax e incontro che rispettano il contesto paesaggistico.
Le panchine, distribuite strategicamente lungo i tracciati, invitano a momenti di relax e contemplazione del paesaggio.
Inoltre, la presenza di dehors per i locali lungo i percorsi aggiunge un tocco di vivacità, trasformando queste aree in veri e propri punti di incontro sociale.
Le teleferiche: Illuminazione e Connessioni Tematiche
Le teleferiche, simbolo di innovazione tecnica e ingegneristica, hanno ispirato un sistema di illuminazione all’avanguardia, che combina funzionalità ed estetica per valorizzare il territorio. Questa rete di cavi a LED sospesi non è solo una soluzione tecnica, ma anche un elemento narrativo e paesaggistico, che connette idealmente e visivamente i principali punti di interesse del luogo. La luce emessa dai cavi a LED guida i visitatori lungo percorsi storici e culturali, creando un filo conduttore luminoso che conduce a luoghi iconici come il Museo Minerario, custode della memoria industriale della zona, la Torre degli Appiani, testimonianza di un passato ricco di storia, e la Chiesa di San Rocco, simbolo di spiritualità e tradizione. Questo sistema non solo facilita l’orientamento dei visitatori, ma li accompagna in un’esperienza immersiva, enfatizzando la bellezza architettonica e storica dei luoghi illuminati.
I cavi a LED sospesi non si limitano a collegare questi punti d’interesse isolati, ma estendono la loro influenza ai nuovi Giardini Pubblici, trasformandoli in un crocevia centrale per il relax, la socializzazione e la connessione culturale. I giardini, progettati per integrarsi armoniosamente con via Palestro, diventano un punto di snodo fondamentale dove passato, presente e futuro convivono.
L’importanza di questa illuminazione risiede non solo nella sua funzione pratica, ma anche nella capacità di rafforzare l’identità territoriale. La rete di cavi LED crea un sistema coeso e dinamico, che trasforma lo spazio urbano in un racconto visivo notturno. La scelta di un’illuminazione a basso impatto energetico, inoltre, riflette un impegno verso la sostenibilità, dimostrando come innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente possano andare di pari passo.
La forma circolare delle plafoniere sospese, parte integrante del sistema di illuminazione a LED, evoca con forza le lampade montate sui caschetti dei minatori, un simbolo iconico del lavoro e della resilienza che hanno caratterizzato il passato industriale della zona. Questo dettaglio di design non è casuale, ma una scelta accurata per stabilire un dialogo visivo e culturale tra il presente e la memoria storica del territorio.
In sintesi, il sistema di cavi a LED sospesi non è solo un’infrastruttura, ma un elemento di design urbano che connette, valorizza e racconta. Ogni luce accesa rappresenta un invito a esplorare, un segnale di accoglienza e un legame tra le radici storiche del territorio e la sua visione di un futuro integrato e sostenibile.
L’Acqua come Fulcro del Progetto
L’acqua, da sempre simbolo di vita e trasformazione, assume un ruolo centrale nel progetto, diventando il fulcro attorno a cui ruota l’intervento di rigenerazione. Questo elemento, fondamentale nel passato minerario, viene reinterpretato e valorizzato attraverso un sistema di corsi d’acqua integrati, che si snodano lungo i percorsi pedonali. Le fontane, ispirate ai rivoli storicamente utilizzati per il lavaggio e il trasporto del materiale estratto, si trasformano in un omaggio visivo e sensoriale alla memoria del territorio.
L’acqua come narrazione storica:
Il fluire dell’acqua richiama il lavoro incessante delle miniere, dove ogni rivolo giocava un ruolo essenziale nel processo di estrazione. Le fontane, con i loro giochi d’acqua e il loro suono rilassante, evocano le antiche infrastrutture minerarie, trasformandole in un’esperienza contemporanea capace di parlare al visitatore moderno.
L’acqua come elemento di design:
Oltre alla funzione evocativa, i corsi d’acqua sono stati progettati per integrarsi armoniosamente con i percorsi, attraversandoli e animandoli. L’interazione tra il fluire dell’acqua e i materiali circostanti – pavimentazioni in pietra naturale, superfici verdi e strutture architettoniche – crea un dialogo visivo che arricchisce lo spazio. L’acqua non è più solo un elemento decorativo, ma diventa un vero e proprio filo conduttore che unisce i vari punti d’interesse del progetto.
Un’esperienza sensoriale unica:
Il suono dell’acqua in movimento aggiunge una dimensione sensoriale, creando un’atmosfera di relax e contemplazione. Nei punti strategici, come le piazze o le aree di sosta, il fluire dell’acqua si accompagna a spazi ombreggiati, pergolati e sedute, invitando i visitatori a soffermarsi e immergersi nell’esperienza. Di notte, l’illuminazione discreta e suggestiva dei corsi d’acqua, grazie a sistemi LED integrati, amplifica l’impatto visivo e trasforma questi spazi in luoghi di rara bellezza.
Pavimentazioni drenanti: Materiale estrattivo e valorizzazione estetica
Per ricordare il materiale estrattivo e i suoi scarti, il progetto prevede l’utilizzo di pavimentazioni drenanti e continue, che rappresentano una sintesi tra funzionalità, estetica e sostenibilità ambientale. Le caratteristiche principali di queste pavimentazioni includono:
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Gestione efficiente delle acque piovane: Le superfici drenanti riducono l’impatto idrogeologico e favoriscono il recupero delle risorse idriche, in linea con un approccio sostenibile.
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Uso di materiali sostenibili: Le pavimentazioni rispettano gli equilibri ambientali e si conformano ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) per i progetti pubblici.
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Valorizzazione culturale e simbolica: Le cromie delle pavimentazioni si ispirano alle terre uniche delle miniere di Rio Marina, creando un forte legame estetico e culturale con il territorio.
Il ruolo delle cromie ispirate alle miniere di Rio Marina, con le loro terre caratterizzate da tonalità vibranti e uniche, hanno fornito un forte spunto progettuale. I colori predominanti — il rosso ruggine dell’ematite, l’ocra e l’arancio della limonite, il nero della magnetite e i riflessi argentei delle rocce ferrose — sono stati reinterpretati nelle pavimentazioni per richiamare l’identità mineraria del luogo. La scelta di queste cromie è stata guidata dal desiderio di integrare estetica e funzionalità, offrendo superfici che non solo migliorano la qualità visiva degli spazi, ma ricordano anche la memoria storica delle miniere.
Queste pavimentazioni:
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Rendono omaggio alla tradizione mineraria: I colori e i materiali richiamano visivamente il passato industriale e geologico, preservandone la memoria in chiave contemporanea;
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Promuovono la resilienza ambientale: Attraverso la gestione delle acque piovane e l’uso di materiali sostenibili, il progetto si allinea agli obiettivi di tutela del territorio;
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Migliorano la qualità urbana: La fusione tra estetica e funzionalità contribuisce a creare spazi pubblici accoglienti e integrati nel paesaggio naturale e culturale.
Il Cammino delle Radici
Il “Cammino delle Radici” parte dalla Calata dei Voltoni e si estende fino al Fosso del Riale, un corso d’acqua naturale che attraversa il territorio del borgo. Questo fosso non è solo un elemento distintivo del paesaggio, ma rappresenta anche un’importante testimonianza storica legata alla conformazione geografica del luogo, alla gestione delle risorse idriche e alle attività minerarie e urbane che hanno segnato la storia di Rio Marina. Attraversare il Cammino significa, dunque, entrare in contatto non solo con le storie dei minatori e le immagini del passato, ma anche con un paesaggio naturale e umano che ne custodisce la memoria.
Il “Cammino delle Radici” quindi può essere definito come un percorso narrativo e simbolico che attraversa la storia e l’identità di Rio Marina, unendo le testimonianze del passato minerario con l’urbanistica contemporanea. È uno spazio fisico ed emozionale che invita chiunque lo percorra a fermarsi, a riflettere e a dialogare con le immagini dei minatori e dei loro luoghi di lavoro, trasformando ogni passo in un atto di memoria condivisa.
Introduzione
La storia di Rio Marina è profondamente legata all’attività mineraria, che per decenni ha plasmato l’economia, la cultura e l’identità della comunità locale. Le miniere dell’Isola d’Elba hanno rappresentato un simbolo di laboriosità e tenacia, offrendo lavoro e sostentamento a intere generazioni di minatori. Oggi, nonostante l’attività estrattiva sia cessata, rimane vivo il ricordo di un passato fatto di fatica, passione e sacrificio, che merita di essere onorato e raccontato.
L’iniziativa di trasformare il muro di contenimento degli spiazzi in un racconto visivo vuole rendere omaggio a tale memoria, trasmettendo alle future generazioni un monito imprescindibile: senza la memoria, non c’è futuro. Questo percorso espositivo, che si snoda fino alla Calata dei Voltoni e al voltone sulla darsena, può essere definito un vero e proprio “Cammino delle Radici”, un itinerario in cui ogni passo ricorda l’importanza di chi ci ha preceduti.
Contesto e obiettivi
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Valorizzazione del patrimonio storico e culturale: L’intervento si propone di evidenziare il ruolo fondamentale dei minatori di Rio Marina, la cui attività ha sostenuto lo sviluppo sociale ed economico del territorio;
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Riqualificazione urbanistica: Attraverso l’installazione di pannelli serigrafati su lamiera in corten, si conferisce al muro di contenimento un’estetica suggestiva e significativa, trasformandolo in un elemento commemorativo;
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Sensibilizzazione della comunità: Il progetto mira a coinvolgere residenti, turisti e nuove generazioni, affinché possano approfondire le radici storiche e culturali di Rio Marina e comprendere il valore del suo passato minerario.
Descrizione del progetto
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Materiali e tecnica
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Le immagini ritraggono i volti dei minatori e le lavorazioni di escavazione e trasporto del minerale, figure emblematiche del lavoro in miniera;
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Le fotografie sono serigrafate su lamiera in corten, materiale resistente e ideale per l’esterno, la cui patina ossidata rievoca la durezza del lavoro minerario e il ferro estratto dalla terra.
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Dimensioni e posizionamento
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Muro di contenimento degli spiazzi (davanti all’Hotel)
I pannelli saranno disposti in sequenze armoniche di volti, alternati a brevi testi esplicativi, così da restituire al visitatore uno spaccato del passato minerario;
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Via verso la Calata dei Voltoni, fino al voltone che si affaccia sulla darsena
Nel tratto che conduce alla darsena, con la stessa tecnica serigrafica, i pannelli riprodurranno le immagini delle lavorazioni di escavazione e trasporto delle miniere, arricchendo il racconto visivo con dettagli sulla fase operativa dell’estrazione;
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Percorso espositivo
Nel complesso, l’insieme dei pannelli creerà un vero e proprio “Cammino delle Radici”, invitando chi lo percorre a seguire una linea narrativa che unisce passato e presente.
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Illuminazione
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Un’illuminazione dedicata, posta alla base o in sommità dei pannelli, ne permetterà la fruizione anche nelle ore serali, contribuendo a un’atmosfera raccolta e suggestiva.
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Significato simbolico
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Omaggio ai minatori
I volti serigrafati rendono omaggio ai sacrifici, all’orgoglio e alla fatica di questi lavoratori, che hanno contribuito in modo determinante alla storia e alla prosperità di Rio Marina.
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Contaminazione tra passato e presente
Il corten, con la sua ossidazione naturale, evoca il trascorrere del tempo e il sedimentarsi dei ricordi; al contempo, l’uso di una tecnica moderna come la serigrafia incarna l’idea di un racconto che si evolve e si rinnova nel presente.
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Trasmissione della memoria
Ogni volto e ogni immagine di escavazione s’intrecciano con la Storia collettiva di Rio Marina. Rendere visibile questo intreccio significa preservare le radici e favorire la continuità con il futuro.
La riqualificazione del muro di contenimento attraverso l’installazione di immagini serigrafate in corten e la creazione di un itinerario lungo la via che parte dalla Calata dei Voltoni e si estende fino al Fosso del Riale dà vita a un “Cammino delle Radici”. Non si tratta soltanto di un miglioramento estetico o urbanistico, ma di un atto di riconoscenza verso la comunità mineraria di Rio Marina.
Quest’opera diventa un monumento alla memoria, onorando, da un lato, i volti dei minatori e, dall’altro, le fasi di estrazione e movimentazione del materiale minerario. Coniuga passato e presente in un dialogo capace di coinvolgere, emozionare e far riflettere.
Il Viale della Memoria invita chiunque lo percorra, che sia un residente o un visitatore, a fermarsi per un istante davanti alle testimonianze del passato, a interrogarsi sulla vita e il lavoro di quei minatori e a portare con sé un frammento della loro storia. Solo così potremo custodire e onorare l’eredità di coloro che hanno reso grande Rio Marina, certi che senza memoria non c’è futuro.
Un Progetto tra Memoria e Innovazione
Il progetto si pone come un omaggio alla storia mineraria di Rio Marina, reinterpretandola attraverso un design innovativo che celebra il passato e, al contempo, lo proietta nel futuro. Gli elementi centrali – l’acqua, le Decauville, le teleferiche e le pavimentazioni drenanti – diventano protagonisti di un dialogo tra memoria e innovazione. Questi non sono semplicemente strumenti funzionali, ma elementi narrativi e simbolici che trasformano il paesaggio urbano e naturale in uno spazio vissuto, riflessivo e rigenerato.
L’acqua, un tempo essenziale nel processo estrattivo, ritorna sotto forma di corsi e fontane che evocano i rivoli minerari. Le Decauville, simbolo di efficienza industriale, sono rielaborate per dar vita a percorsi pedonali e ciclabili che rispettano il contesto paesaggistico, arricchiti con pergole, panchine e dehors per creare spazi di socializzazione e relax. Le teleferiche, emblema di innovazione tecnica, hanno ispirato un sistema di illuminazione a LED sospeso che connette idealmente e visivamente i principali punti di interesse. Le pavimentazioni drenanti, infine, richiamano il materiale estrattivo attraverso cromie che celebrano la terra delle miniere, contribuendo alla sostenibilità e alla resilienza ambientale.
In questo quadro si inserisce il “Cammino delle Radici”, un percorso che parte dalla Calata dei Voltoni e si estende fino al Fosso del Riale. Questo cammino, concepito come un itinerario narrativo e simbolico, attraversa la storia e l’identità di Rio Marina, collegando le testimonianze del passato minerario con l’urbanistica contemporanea. Ogni passo invita a riflettere sulle vite e i volti dei minatori, le cui tracce sono custodite nel paesaggio e nelle infrastrutture rigenerate.
Il progetto non si limita a restituire al territorio una nuova funzionalità, ma lo trasforma in un’esperienza immersiva ed educativa. I visitatori sono invitati a percorrere sentieri che li guidano attraverso spazi pensati per valorizzare la memoria storica e il design contemporaneo. Ogni elemento, dai rivoli d’acqua agli arredi urbani, è progettato per dialogare con il contesto e raccontare la storia del luogo, offrendo al contempo momenti di relax, riflessione e connessione sociale.
La valorizzazione del patrimonio storico e culturale si unisce a un design sostenibile e integrato, che utilizza materiali evocativi e tecniche moderne per creare spazi accoglienti, belli e funzionali. Questo intervento rappresenta non solo un atto di riconoscenza verso la comunità mineraria di Rio Marina, ma anche una visione lungimirante di come il passato possa essere la chiave per progettare il futuro.
Rio Marina diventa così un esempio virtuoso di rigenerazione territoriale, dove storia, design e innovazione convivono in un equilibrio armonioso.
L’intervento dimostra che la memoria non è un peso, ma una risorsa creativa, capace di ispirare spazi che celebrano l’identità collettiva e promuovono una crescita culturale e sociale.
Ogni passo lungo il “Cammino delle Radici”, ogni sosta in un giardino pubblico rigenerato, ogni luce accesa lungo un percorso illuminato dai cavi LED rappresenta un frammento di questa storia condivisa, che continua a vivere e a raccontarsi.
Il Verde come Memoria e Connessione con il Territorio
Il progetto si propone di mitigare il più possibile l’intervento umano, facendo del verde un elemento centrale e identitario, capace di unire la memoria delle miniere alla vegetazione tipica del territorio di Rio Marina. Attraverso la piantumazione di numerose essenze vegetali, il verde diventa non solo un omaggio al paesaggio naturale dell’Isola d’Elba, ma anche un elemento funzionale e narrativo, che arricchisce i Giardini Pubblici, i percorsi del “Cammino delle Radici” e l’intervento lungo via Palestro.
Il verde come ricordo e identità
La vegetazione scelta si ispira al paesaggio dell’Elba, in particolare alla macchia mediterranea, che caratterizza gran parte delle sue coste e delle sue colline. Questo tipo di vegetazione, spontanea e resiliente, rappresenta il legame più autentico con il territorio. Con le sue essenze arbustive e arboree, variabili tra macchia alta e macchia bassa, la macchia mediterranea evoca sia la storia mineraria che l’anima selvaggia e naturale dell’Elba.
La scelta delle essenze
Le essenze selezionate, oltre ad arricchire i vialetti e i confini dei giardini, sono state scelte per la loro capacità di sopravvivere in condizioni difficili, adattandosi alla scarsità d’acqua e all’insolazione tipica dell’ambiente mediterraneo. Tra queste troviamo:
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Il lentisco (Pistacia lentiscus): una pianta resistente alla salsedine, simbolo di resilienza, che in autunno assume tonalità purpuree.
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L’alaterno (Rhamnus alaternus): con i suoi fiori invernali e i frutti colorati, attrae insetti e uccelli, contribuendo alla biodiversità.
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L’erica (Erica arborea): una pianta pioniere che colonizza le aree dopo un incendio, con una fioritura delicata.
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La lavanda stecade (Lavandula stoechas): perfetta per terreni rocciosi e aridi, con un’infiorescenza unica e aromatica.
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Il rosmarino (Rosmarinus officinalis): un arbusto iconico dal profumo inconfondibile, capace di adattarsi anche ai versanti più impervi.
Queste piante saranno affiancate da specie fiorite come la ginestra spinosa, il mirto e diversi tipi di cisto, i cui colori intensi e profumi evocano il paesaggio e la memoria dell’Elba. L’elicriso, il teucrio e la cineraria arricchiranno ulteriormente il progetto con il loro carattere ornamentale e la loro capacità di adattarsi a condizioni ambientali estreme.
Un’esperienza interattiva e educativa
Per valorizzare l’importanza del verde, il progetto prevede l’installazione di un sistema interattivo basato su QR Code.
Ogni pianta sarà accompagnata da un piccolo segnale informativo, che, grazie alla scansione con uno smartphone, permetterà ai visitatori di scoprire informazioni dettagliate sulla specie, la sua storia e la sua distribuzione nel territorio di Rio Marina. Questo sistema non solo stimola la curiosità e la consapevolezza, ma favorisce anche un dialogo attivo tra i visitatori e il paesaggio.
La scelta del verde: memoria, funzionalità e centralità culturale
La scelta del verde non è solo estetica, ma anche simbolica e funzionale. Attraverso la varietà delle sue essenze, il progetto racconta la storia del territorio, ricordando come il paesaggio naturale abbia sempre accompagnato e influenzato la vita mineraria. Allo stesso tempo, il verde rappresenta una visione per il futuro, unendo sostenibilità ambientale, resilienza e bellezza paesaggistica.
L’intervento punta a trasformare la Torre degli Appiani e il Museo Minerario nei fulcri principali del progetto, creando un sistema integrato di spazi che dialogano tra storia, paesaggio e comunità. La Torre degli Appiani dovrà diventare non solo un monumento da ammirare, ma un luogo vivo e polifunzionale. Sarà possibile aprirla al pubblico, offrendo spazi dedicati a esposizioni temporanee, arricchendo l’offerta culturale del territorio, e trasformandola in un punto panoramico privilegiato: un belvedere che abbraccia il mare aperto e il paesaggio circostante, offrendo un’esperienza unica ai visitatori.
In aggiunta, il verde potrebbe trovare collocazione anche in vasi e fioriere, strategicamente posizionati lungo gli spiazzi del nuovo percorso, guidano i visitatori dalla Torre degli Appiani alla Spiaggetta Appiani, attraversando un nuovo collegamento che diventa una promenade in quota.
Questo percorso, che sostituisce il vecchio ponte oggetto del bando, utilizza come alternativa il ponte già esistente accanto alla Torre degli Appiani. Quest’ultimo collega gli spiazzi alla Spiaggetta Appiani, offrendo una promenade in quota di grande suggestione, che si affaccia da un lato sul mare aperto e dall’altro sul Fosso del Riale, integrandosi perfettamente con il paesaggio naturale e culturale circostante.
Attraverso l’integrazione del verde, dei percorsi e delle nuove funzionalità della Torre degli Appiani e del Museo Minerario, il progetto celebra l’identità unica di Rio Marina, restituendo alla comunità e ai visitatori un territorio rigenerato. La Torre si trasforma così in un simbolo della fusione tra passato e futuro, memoria e innovazione, diventando non solo un luogo di riferimento culturale, ma anche un punto d’incontro e di contemplazione per tutta la comunità.
Questo intervento dimostra come un approccio integrato possa valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico, offrendo un’esperienza unica che combina bellezza, funzionalità e sostenibilità. La Torre degli Appiani e il Museo Minerario diventano così i cardini di un racconto che celebra Rio Marina e invita chiunque a farne parte.
Relazione sul Rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)
Il progetto di riqualificazione di Via Palestro e le aree limitrofe integra i Criteri Ambientali Minimi (CAM), perseguendo obiettivi di sostenibilità ambientale, riduzione dell’impatto ecologico e valorizzazione del patrimonio culturale. Le scelte progettuali sono state guidate dai principi di sostenibilità, riciclo dei materiali, riduzione delle emissioni di CO₂ e tutela delle risorse naturali.
Utilizzo di Materiali Sostenibili
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Pavimentazioni drenanti:
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Realizzate con materiali certificati CAM, che garantiscono permeabilità per la gestione delle acque meteoriche e riduzione dell’impatto idrogeologico;
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Materiali locali o riciclati, come scarti di lavorazione mineraria, per ridurre l’impatto del trasporto e valorizzare il territorio.
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Lamiera in corten:
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Materiale duraturo e riciclabile, scelto per i pannelli commemorativi. L’ossidazione naturale minimizza la necessità di manutenzione.
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Efficienza Energetica
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Illuminazione a LED:
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L’adozione di un sistema di illuminazione a basso consumo energetico, con lampade LED ad alta efficienza, contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO₂;
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La progettazione dell’illuminazione riduce l’inquinamento luminoso, favorendo un approccio responsabile verso l’ambiente.
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Gestione delle Risorse Idriche
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Corsi d’acqua e fontane integrate:
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Il sistema di gestione dell’acqua è progettato per ottimizzare l’uso della risorsa idrica attraverso un’impianto di ricircolo e approvigionamento da acqua piovana.
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Le pavimentazioni drenanti migliorano la ricarica delle falde acquifere, contribuendo alla mitigazione del rischio idrogeologico.
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Valorizzazione della Biodiversità
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Scelta delle essenze vegetali:
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Le piante utilizzate per i giardini pubblici e lungo il “Cammino delle Radici” appartengono alla vegetazione locale (macchia mediterranea), riducendo la necessità di irrigazione e fertilizzanti chimici;
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La selezione promuove la biodiversità e il ripristino dell’ecosistema naturale.
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Rispetto dei CAM per gli Appalti Pubblici
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Criteri Ambientali Minimi per l’edilizia:
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L’intervento segue i CAM per i progetti pubblici, utilizzando materiali e soluzioni conformi alle normative di sostenibilità, quali:
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Certificazioni per materiali riciclati e riciclabili.
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Pianificazione per la riduzione dei rifiuti di cantiere e il loro corretto smaltimento.
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Approvvigionamento di prodotti a ridotto impatto ambientale certificati (EPD-FSC).
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Relazione sul Percorso Accessibile ai Disabili
Il progetto di riqualificazione di Via Palestro integra un percorso pienamente accessibile ai disabili, in conformità con le normative vigenti (es. D.M. 236/1989 e Linee Guida per l’Accessibilità Urbana). L’obiettivo è garantire un ambiente inclusivo che permetta a tutti, indipendentemente
dalle abilità, di fruire degli spazi pubblici, rafforzando l’integrazione sociale e la partecipazione della comunità.
Accessibilità del Percorso
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Pendenze regolate:
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Il percorso è progettato con una pendenza massima del 5% per consentire la fruizione agevole da parte di persone su sedia a rotelle o con difficoltà motorie.
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Superfici antisdrucciolo:
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La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, sia in condizioni asciutte che bagnate, riducendo il rischio di incidenti.
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Elementi di Orientamento e Sicurezza
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Segnaletica tattile e visiva:
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Lungo il percorso sono previsti inserti tattili e visivi per facilitare l’orientamento delle persone non vedenti o ipovedenti. Questi includono guide tattili a terra e mappe tattili nei punti di interesse principali.
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Materiali e Tecnologie
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QR Code e guide audio:
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I pannelli informativi lungo il percorso sono dotati di QR Code, che consentono l’accesso a contenuti audio per persone con disabilità visive e descrizioni dettagliate per chi ha difficoltà uditive.
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Pavimentazioni drenanti e continue:
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La pavimentazione è progettata per essere priva di dislivelli o giunti evidenti, facilitando il transito di sedie a rotelle.
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