Piano di Recupero Quartiere degli Altesi – Centro Storico Comune di Portoferraio

Piano di Recupero Quartiere degli Altesi – Centro Storico Comune di Portoferraio

PIANO DI RECUPERO DEL QUARTIERE DEGLI ALTESI COMUNE DI PORTOFERRAIO

PREMESSA

Quando i tecnici Medicei (anno 1548) scelsero il sito di Portoferraio per erigere le Fortezze a controllo dei traffici navali delle coste toscane, sicuramente non immaginavano di stare per realizzare, nel contempo, una città che avrebbe avuto un immediato e continuo sviluppo fino ad oggi.

Le Fortezze Medicee, essenziali e imponenti, condizionano e rispecchiano le caratteristiche della città abitata e dei suoi abitanti; senza soluzione di continuità la città si è sviluppata a ridosso di esse adattando le proprie esigenze in subordine a quelle militari senza peraltro farsi soffocare.

Essa rappresenta un esempio tipologico di città fortezza impegnato a difendersi sia dal mare che dalla terra e questa tipologia richiama alla mente, per analogia ad un’altra città la raffinata Dubrovnik. Le accomunano: la darsena, il cammin di ronda, le scalinate in pietra che tagliano la città e soprattutto la sensazione che si ha sia a Dubrovnik che in alcune zone di Portoferraio, di rivivere in una parte di mondo dove il tempo si è fermato.

Abbiamo citato Dubrovnik ad esempio soprattutto per il rigore storico e scientifico con i vari restauri succeduti che sono stati condotti: l’uso dei materiali originari, la posa in opera degli stessi con tecniche antiche, il rispetto dei manti e delle falde di copertura, il ripristino delle originali pavimentazioni stradali, il rispetto dei colori di facciata, l’arredo urbano, la limitazione del traffico ecc.., sono ingredienti che troviamo in questa città e che concorrono a confezionare un prodotto di qualità, internazionalmente conosciuto.

E’ sulla base di questi concetti che ci siamo mossi nel redigere il Piano di Recupero di una delle zone più antiche e degradate del centro storico.

STORIA DEL CENTRO STORICO E DEL SITO

L’evolversi della città di Portoferraio, ed in particolare del Quartiere degli Altesi, è possibile dividerlo in 6 momenti storici e sono: 1° Periodo antecedente il 1548; 2° Periodo 1548/1600 primi insediamenti; 3° Periodo 1600/1737 maggior sviluppo e fine periodo mediceo; 4° Periodo 1737/1815 lorenese e napoleonico; 5° Periodo 1815/1944 bombardamenti dell’ultima guerra; 6° Periodo situazione prima dell’intervento di recupero.

1° Periodo – Si ha notizia di 4 nuclei abitativi di pescatori che si vengano a creare in prossimità di Forte Stella (2) e del Forte Falcone (1);

2° Periodo – La città assume la conformazione secondo, il progetto originario voluto dall’Arch. Camerini ossia con i 4 bastioni del Fronte d’Attacco (5), il Forte Stella (2), il Forte Falcone (1), la Torre del Martello (4) e, soprattutto, con la cintura fortificata, sormontata dal cammin di ronda, intorno alla Darsena (3).

3° Periodo – Rappresenta la fase di maggiore espansione e consolidamento dei concetti e valori strategici della piazza Forte. In questo periodo comunque la popolazione all’interno della città aumenta notevolmente e si comincia a edificare verso la parte alta lungo l’asse che collega Forte Stella (2) a Forte Falcone (1). E’ in questo periodo che gli edifici del quartiere degli Altesi iniziano ad avere le caratteristiche che mantengono fino ai bombardamenti dell’ultima guerra.

4° Periodo – L’edilizia residenziale ha un ulteriore sviluppo sempre all’interno della cerchia fortificata; anche nel quartiere degli Altesi nuovi edifici, nella parte più bassa, si aggiungono a quelli esistenti. Confrontando le diverse cartografie del 1700, possiamo notare che il quartiere abbia acquisito, la sua definitiva configurazione dove ben evidenti risultano Via degli Altesi, Vicolo degli Altesi, Piazzetta degli Altesi, Via Perduta e Sdrucciolo degli Altesi.

5° Periodo – Viene a cambiare il sistema bellico e soprattutto viene a cadere il significato di Portoferraio nel contesto dello scacchiere del Mediterraneo. E’ per questo motivo che lo sviluppo urbanistico di Portoferraio avviene soprattutto a “danno” delle “Fortezze”. All’interno della città gli orti cedono il posto a cortili e giardini, la Calata (3) cambia aspetto perché vengono addossati alle mura e sopra il cammin di ronda, numerosi edifici di varia altezza. Mentre per quanto attiene il quartiere degli Altesi viene realizzato l’edificio tra il Vicolo e Via degli Altesi (edificio C) con caratteristiche di Villa Ottocentesca ben noto alla popolazione in quanto sede, fino alla chiusura, di una casa di tolleranza.

6° Periodo – Nel 1944 Portoferraio in quanto postazione militare e polo siderurgico strategico, viene bombardato subendo gravissimi danni. Anche il quartiere degli Altesi viene colpito e notevolmente danneggiato, le abitazioni più antiche essendo più vicine alla zona militare, vengono rase completamente al suolo, altre subiscono danni così notevoli da essere poi lasciate in stato di abbandono. L’intero quartiere, fino al momento del nostro recupero, rimarrà pressoché disabitato a seguito dell’immigrazione degli abitanti per la chiusura degli altiforni e per la crisi del dopoguerra.

IL PIANO DI RECUPERO

Lo scopo del Piano di Recupero del quartiere degli Altesi è stato quello di risanare una “storica ferita” nel tessuto urbanistico di Portoferraio. Un occhio attento infatti percepiva subito che il prospetto del centro storico di Portoferraio, visto dalla Darsena (3), era mancante di un “tassello” nella zona degli Altesi; si intuiva che il succedersi dei piani volumetrici delle costruzioni, disposte ad anfiteatro dal Forte Falcone al Forte Stella verso la Calata, era interrotto proprio in quella zona.

La ricostruzione dei volumi distrutti dalla guerra non è stata quindi solo una mera operazione tesa al recupero del patrimonio edilizio esistente ma bensì un intervento di “restauro urbanistico” che, risana un’area degradata, riequilibrando così gli originali rapporti volumetrici del centro storico.

Il Piano di Recupero, ha cercato di rispondere alle problematiche sopra menzionate; esso, infatti, ha previsto per la parte privata, di intervenire con il restauro e la ristrutturazione degli edifici esistenti, attraverso la ricostruzione dei volumi distrutti dalla guerra; mentre, per la parte pubblica, ha previsto il restauro delle pavimentazioni di Via Scoscesa e dello Sdrucciolo degli Altesi, la sistemazione con arredo e la piantumazione e pavimentazione consona all’ambiente delle altre strade e piazze.

La riqualificazione delle aree urbane condivise, ha permesso alla popolazione di ritornare in possesso di quegli spazi ormai abbandonati da oltre cinquant’anni: il quartiere degli Altesi esposto ad oriente è riparato dai Bastioni del Fronte d’Attacco (5) diviene un’area mitigata dai freddi venti invernali di tramontana e maestrale, creando in maniera naturale un microclima piacevole da vivere ed abitare durante tutto l’anno. Nel periodo estivo gli spazi pubblici si popolano di turisti e residenti attratti dal suggestivo punto panoramico e grazie allo skyline del Fronte d’Attacco (5), dopo le 16,00 l’area subisce una gradevole trasformazione, attraverso giochi di luce e ombre su scalinate e piazze riparate dall’ultimo sole della giornata raffrescando l’area e lo spirito dei fruitori. Non per caso nel ‘500/’600 tali aree erano dedicate alla coltivazione di orti per l’intera comunità residente all’interno delle fortezze.

DATI DELL’INTERVENTO

Proprietà: Forte Falcone S.r.l.

Impresa Esecutrice: Mazzei Giuliano di Mazzei Maurizio & C. S.n.c. – Portoferraio

Approvazione Piano di Recupero: anno 1999

Inizio Lavori: anno 2002

Fine Lavori: anno 2007

Volumetrie restaurate e recuperate: circa 2.600,00 mc

Sistemazione a verde aree private: circa 880,00 mq

Sistemazione di strade, scalinate, piazze ed aiuole di aree pubbliche: circa 1.700,00 mq

INTERVENTI EDILIZI DI RESTAURO

Nella fase di demolizione è stato adottato un Piano di Demolizione e Riuso dei materiali da reintegrare nelle opere di restauro come: le lastre in pietra riutilizzate per le scalinate pubbliche; riutilizzo del legname per le coperture; riutilizzo dei coppi originali.

Per quanto riguarda la scelta dei nuovi materiali è stato scelto:

  • Intonaci: per gli esterni è stato usato rinzaffo a base di calce idraulica della Tassullo TL 97 e intonachino colorato a base di calce idraulica Finitura Tassullo Lamata di Tinta (FC 404). Per gli interni è stato usato rinzaffo a base di calce idraulica della Tassullo TL 97 e come intonaco è stato usato grassello di calce con finitura di grassello puro pigmentato con effetti di spugnatura, velatura ed effetto stucco veneziano per i bagni e cucine.

  • Infissi: in legno castagno verniciato sia per le finestre, porte finestre e legno douglas verniciato di verde per le persiane “alla fiorentina” il tutto di costruzione artigianale del luogo;

  • Pavimenti: dove è stato possibile sono stati mantenuti i pavimenti originali in graniglia, nelle ricostruzioni degli edifici distrutti da eventi bellici sono state usate pianelle in cotto fatto a mano;

  • Manto di copertura: la struttura del tetto è in travi e travicelli di castagno taglio fiume, trattati con olio di lino ed impregnanti in sali di boro, mezzane di cotto fatte a mano e coibentazione in pannelli si sughero con coppi ed embrici invecchiati della ditta Solava;

  • Raccolta acque meteoriche: attraverso canali e docce in rame in depositi da riutilizzare per l’annaffiamento dei giardini;

  • Riduzione acqua potabile: con diffusori/aeratori per i rubinetti delle cucine e dei bagni e scarichi wc con doppio pulsante;

  • Rifacimento delle sistemazioni esterne: formazione di rampe e scale con mattoni per costa; pavimenti in cotto costituito da mattonato di listelli “sestini” tipo rustico arrotato; pavimentazione delle scalinate in lastre di pietra gialla e rosa (provenienti dal recupero), poste a filari stuccate a camminamento retratto.

Info

View Project